Dialoghi con la vita M.Monteverde

“Nei cuori è possibile rimanga l’illusione di un caso, nasca una poesia, una melodia. Ma nelle stelle si cela sempre la verità delle bugie.”

“L’Amore? L’esaltazione del proprio ego. Ma l’ego vive di armonia, rima, metrica. L’ego è poesia.”

L’Autore oltre a condividere con il lettore le sue esperienze e i suoi pensieri, sembra volerlo invitare in maniera sottile a ricercare il tesoro perduto della propria interiorità per riportarlo alla luce ed avere una nuova visione del mondo di sé stessi, del prossimo e del mondo circostante

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Descrizione

Lo scrittore indiano Tarun Tejpal afferma “Due cose ci salvano nella vita: amare e ridere. Se ne avete una va bene. Se le avete tutte e due siete invincibili”.
Il libro di Maurizio Monteverde accende il nostro interesse verso il tema dell’amore, forse il più trattato tra i temi, ma lo fa in una veste particolare: L’Amore come mezzo e non solo come fine.
L’Amore visto nella sua interezza, quello sensuale e terreno, così bestiale e tangibile ma anche concreto e necessario, e quello più alto e platonico dove uno sguardo, un gesto o un sorriso scatenano in lui pensieri e passioni travolgenti.
L’Amore fatto di generose accoglienze ma anche di nostalgici addii.
L’Amore per l’amicizia e per la famiglia.
Fino a trascendere in un Amore mistico e sacro con un dialogo con la divinità: egli lo descrive sotto ogni sfaccettatura.
L’Amore come mezzo, dicevamo, per compiere un viaggio, non temporale o geografico (anche se torneremo sul tempo e sullo spazio) ma un viaggio all’interno di sé stesso per riuscire a capire chi sia quel ragazzo, giovane e uomo che si guarda allo specchio, quali siano le sue radici, il suo presente e ad interrogarsi su quale sarà il proprio futuro.
“Dialoghi con la vita” è, quindi, un modo di dialogare con sé stessi dell’arcano della vita, delle sue gioie, delle sue esaltazioni ma anche dei suoi abissi, dei suoi tormenti e dei suoi misteri.
L’opera si presenta come una raccolta di scritti, dove alla poesia in rima, spesso sublime, si alternano pensieri, aforismi e poesie in versi sciolti, in un sapiente intreccio che valorizza gli uni e le altre in maniera indistinta e complementare, fino ad arrivare ad un divertissement, dove l’Autore, con una prosa mancante completamente di punteggiatura, sfida il lettore lasciandolo senza fiato e invitandolo a posizionarla per dare un senso al tutto.
Il risultato è che gli scritti sembrano legati tra loro da un crescendo narrativo, seguendo la crescita dell’Autore stesso, il quale non sembra limitarsi ad una mera condivisione del proprio vissuto ma voglia piuttosto guidare il lettore verso immense profondità interiori, ormai semisconosciute in un mondo moderno governato da fretta e superficialità.
Per ottenere tale risultato, egli cambia spesso il metodo narrativo: si passa dalla descrizione del quotidiano e della realtà, alla metrica del canto, alle pennellate delle sensazioni fino ad arrivare ad un piano di atmosfere oniriche dove realtà e sogno si intrecciano fino ad apparire indistinguibili.
L’Autore, in questo modo, lascia aperta la porta alla speranza, dove il futuro è rappresentato dal suo essere un Padre migliore imparando innanzitutto ad essere Figlio.
Abbiamo parlato del viaggio geografico e nel tempo, e occorre evidenziare che la raccolta di scritti comprende un arco temporale di 30 anni, è stata scritta in 3 diversi continenti ed in 3 lingue diverse.
Il numero 3, così ricorrente, è il numero perfetto ma anche un numero sacro a molte religioni ed è come se l’Autore volesse ricordarci che anche nelle notti più buie, con l’aiuto di una stecca di sigarette e di una birra, anche quando si cerca la compagnia della divinità per non sentirsi soli persino durante l’espletamento delle funzioni corporali, l’Uomo è, per sua natura, portato ad avvicinarsi e ad ambire alla perfezione o al suo succedaneo, qui in Terra, la Felicità.
L’Autore oltre a condividere con il lettore le sue esperienze e i suoi pensieri, sembra volerlo invitare in maniera sottile a ricercare il tesoro perduto della propria interiorità per riportarlo alla luce ed avere una nuova visione del mondo di sé stessi, del prossimo e del mondo circostante.
Per far sì che, tutti noi, possiamo dialogare appassionatamente con la vita.

Antonio Casini

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